Il signor Walter Elias Disney, conosciuto molto più semplicemente come Walt Disney, amava ripetere un motto che lo aveva guidato per la sua intera esistenza: "Se puoi sognarlo, puoi farlo". E poiché era solito viaggiare con la fantasia, ma allo stesso tempo possedeva tutta la saggezza pratica di chi aveva dovuto lavorare sin da ragazzino per potersi pagare gli studi, completava così la sua regola aurea: "Prendi una buona idea e mantienila. Inseguila, e lavoraci fino a quando non funziona bene".
Lavoro, pazienza e dedizione, dunque: tutte cose richiedono una resistenza mentale ben superiore a quella fisica. Ed è proprio per questo che si sta facendo largo anche in Italia una figura professionale che aiuta a sviluppare la forza della propria mente in vista di un obiettivo da raggiungere: è il mental coach, l'allenatore mentale. Un ruolo nato in ambito sportivo e approdato nelle aziende statunitensi già a partire dagli anni '90 (per la costruzione del team di lavoro e per formare i capi sulla gestione della leadership), che oggi può essere calato in una miriade di contesti differenti: dal coach che aiuta a mantenere uno stile di vita sano per perdere chili e tornare in forma, a quello che sostiene lo studente in vista del conseguimento di un diploma o della laurea. «Spesso per arrivare al traguardo è sufficiente aumentare la fiducia in noi stessi. Tutti quanti abbiamo a disposizione grandi risorse, dobbiamo solo capire come utilizzarle in modo efficace».
Chi parla, ovviamente, è un mental coach, ma non uno qualsiasi. Il suo nome è Andrea Devicenzi, cremonese, classe 1973. Da ben 25 anni può contare solamente sulla propria gamba destra: quella sinistra, se l'è portata via un brutto incidente in moto nell'agosto del 1990, quando lui non era nemmeno maggiorenne. «Eppure, con il passare del tempo – dice -, ho maturato la convinzione che non potesse essere la mancanza di un arto a privarmi di ciò che volevo fare della mia vita». Così nel 2007 inizia il proprio percorso nel ciclismo agonistico paralimpico, e nel 2010 diventa il primo atleta amputato di gamba a raggiungere in bicicletta il passo del Khardung La, in India, a 5.600 metri di quota.
«Mi sono accorto che i miei risultati sono stati spesso frutto di strategie mentali ben precise – spiega -, che ero riuscito ad applicare in modo del tutto inconscio. Quando sono stato invitato a raccontare la mia esperienza in un convegno sul mental coaching, ho scoperto che il lavoro che avevo fatto su me stesso poteva essere codificato e trasmesso agli altri: mi sono appassionato, e ho iniziato a frequentare il master di Ekis, a Reggio Emilia, grazie al quale ho potuto approfondire questa disciplina».
Oggi Andrea è un mental coach professionista, e collabora con aziende, scuole e associazioni sportive. Il suo ultimo impegno, Progetto 22, punta a promuovere lo sviluppo dell'autostima e della fiducia nelle proprie capacità, e intende coinvolgere nei prossimi due anni oltre 10 mila ragazzi italiani. «Le sessioni di coaching partono da un minimo di 3-4 incontri, a un paio di settimane di distanza l'uno dall'altro – racconta -, ma cambiano completamente a seconda del contesto. Uno sportivo può essere seguito anche quotidianamente, per esempio. Il compito del mental coach è essenzialmente quello di trasformare un desiderio astratto in un obiettivo concreto: un ragazzo può imparare un metodo di studio più efficace per essere promosso, un atleta professionista può arrivare a migliorare le proprie prestazioni sportive anche del 10%. È il potere incredibile della nostra mente». Ecco allora qualche prezioso consiglio per aiutarci a raggiungere il nostro traguardo, qualunque esso sia.
Visualizza il tuo obiettivo
Immagina mentalmente l'obiettivo che desideri raggiungere: questo ti aiuterà a renderlo conscio e a trasformare un "vorrei" in un "voglio". Percorrere con la mente le tappe che ti portano al traguardo ti prepara ad affrontare con meno timore gli ostacoli.
Pensa in positivo
La mente non riesce a proiettare immagini al negativo, per questo nella formulazione dei tuoi obiettivi devi evitare ogni forma di negazione. Il "NON essere bocciato" è infinitamente meno efficace di "Essere promosso". Il "NON accumulare chili di troppo" funziona meno del "Restare in forma". Senza contare che le forme negative sono generalmente più deprimenti.
Scrivi nero su bianco
Prendi un foglio bianco e scrivi a chiare lettere qual è il tuo traguardo. Fissare tutto quanto su carta aiuta a non perdere di vista ciò che vuoi raggiungere, e lo porta per la prima volta dalla mente alla realtà.
Avanza per tappe
Un obiettivo ambizioso può spaventare, soprattutto se richiede sforzi prolungati. Fissa dei trasguardi intermedi, che ti permettano di capire che stai procedendo nella direzione giusta. E festeggia ogni volta che ne raggiungi uno.
Datti una scadenza
Lavorare senza una data di consegna porta spesso a rimandare gli sforzi necessari. Fissa sul calendario una data entro cui desideri raggiungere il tuo obiettivo ed eventualmente anche le scadenze delle tappe intermedie. Questo ti aiuta a non perdere tempo e a raggiungere il traguardo il prima possibile.
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