«Salta» il DURT per la responsabilità solidale negli appalti
Le Commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato hanno approvato ieri emendamenti soppressivi della misura presentati da tutti i gruppi
È ufficiale la cancellazione del DURT (documento unico di regolarità tributaria), con riferimento alla responsabilità solidale negli appalti, dal Ddl. di conversione del DL 69/2013.
Ieri, infatti, le Commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato hanno approvato emendamenti soppressivi della disposizione, presentati da pressoché tutti i gruppi, e accolto un ordine del giorno che rinvia la questione alla delega fiscale.
In merito, si ricorda che l’art. 50 del decreto “Fare”, intervenendo sull’art. 35, comma 28 del DL 223/2006, ha disposto l’abolizione della responsabilità solidale, in ambito fiscale, per i versamenti IVA dovuti dal subappaltatore all’Erario in relazione alle prestazioni effettuate nell’ambito del rapporto di subappalto.
Per effetto di un emendamento, presentato in sede di conversione del DL e approvato dalle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera, poi, la responsabilità è stata esclusa se l’appaltatore verifica la corretta esecuzione degli adempimenti, scaduti alla data del versamento, acquisendo presso uno degli uffici provinciali dell’Agenzia il DURT relativo alla posizione del subappaltatore, attestante l’inesistenza di debiti tributari per imposte, sanzioni o interessi, scaduti e non estinti dal subappaltatore alla data di pagamento del corrispettivo o di parti di esso.
L’appaltatore sospende il pagamento del corrispettivo fino all’acquisizione del documento unico di regolarità tributaria.
Quest’ultima misura ha suscitato polemiche, in virtù del fatto che aumenterebbe gli adempimenti a carico anche dei soggetti di piccole dimensioni.
Dopo le diverse critiche, già nei giorni scorsi alcuni rappresentanti del Governo avevano “sconfessato” l’emendamento, annunciandone la cancellazione dal Ddl.
Così è avvenuto ieri nella seduta delle Commissioni del Senato.
In tal modo, in materia di responsabilità fiscale negli appalti, si torna al testo originario del DL, in base al quale, in caso di appalto, l’appaltatore risponde in solido con il subappaltatore, nei limiti dell’ammontare del corrispettivo dovuto, del versamento all’Erario delle sole ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente dovute dal subappaltatore, relativamente alle prestazioni effettuate nell’ambito del rapporto di subappalto.
Inoltre, la responsabilità solidale viene meno se l’appaltatore verifica, acquisendo la documentazione prima del pagamento del corrispettivo, che le ritenute siano state correttamente versate dal subappaltatore (anche tramite autocertificazione di quest’ultimo), oppure ottiene l’asseverazione di un soggetto iscritto nell’Albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili o dei consulenti del lavoro, o del responsabile dell’assistenza fiscale di un CAF-imprese.
La questione viene rinviata alla delega fiscale
La decisione di cancellare la norma ha ovviamente accolto il favore ma la soluzione è incompleta se non accompagnata dalla definitiva soppressione della responsabilità solidale negli appalti”, che, obbligando alla corresponsabilità del versamento delle ritenute, relative ai dipendenti utilizzati per appalti e subappalti, “non argina il lavoro nero, né l’economia sommersa.
Sta solo rallentando pericolosamente i pagamenti in una fase nella quale la vita stessa delle imprese dipende dalla disponibilità di liquidità e di credito”.
Anche Paolo Buzzetti, presidente dell’ANCE (Associazione nazionale costruttori edili), ha ringraziato Governo e Parlamento “per aver ascoltato la nostra richiesta” di cancellare una norma che “introduceva un nuovo balzello per le imprese dell’edilizia già sfiancate dalla crisi. Ora il prossimo passo sarà rivedere la materia nel suo complesso”.
Per ciò che concerne, in generale, il Ddl. di conversione, fino alla serata di ieri non erano però stati sciolti tutti i nodi. Il “braccio di ferro” tra Governo e maggioranza, infatti, si gioca sui compensi dei manager pubblici e, per questo motivo, il testo dovrebbe approdare all’esame dell’Aula solo oggi.
A disposizione per ogni chiarimento. Non esitate a contattarci per ogni ulteriore esigenza.
Cordialità.
Aldo Massimo Rossi
Dottore Commercialista – Revisore Contabile
Studio Focus - Dottori Commercialisti
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