venerdì 2 novembre 2012

Redditometro 2013

Redditometro 2013. sarà pronto per la fine di questo mese di ottobre e applicato dal 1° gennaio 2013.

Ad annunciarlo il direttore dell’Agenzia delle entrate, Attilio Befera, nel corso di un convegno alla Luiss a Roma.

 

Redditometro 2013: 100 voci di spesa

I tecnici sono al lavoro per completare il redditometro targato 2013, redditometro dell’era Monti che, della battaglia all’evasione fiscale e al controllo dei contribuenti, ha fatto il suo cavallo di battaglia.

Cento saranno le voci di spesa interessate, assicura Befera, e saranno relativi al tenore di vita dei contribuenti usati dal Fisco per determinare il reddito presunto.

 

Si confronteranno le spese effettuate per acquisti di auto, mutui, utenze, immobili, investimenti finanziari, etc.etc., con il reddito dichiarato nel modello unico.

 

Lo stesso direttore poi ha avuto modo di sottolineare il “grosso equivoco”, usando le sue stesse parole, che si è verificato in relazione al redditometro, troppo spesso identificato come un misuratore di ricchezza, quando in realtà misure le spese.  “Si confrontano le spese, non la ricchezza, con il reddito dichiarato” – ha sottolineato Befera – ” e  quindi tutte le voci di spesa si considerano in quanto tali e non come indici di ricchezza”.


Il sistema agisce attraverso verifiche incrociate tra le spese reali dei contribuenti e il reddito dichiarato. In caso di differenza tra i due valori di oltre il 20%, scattano immediatamente accertamenti fiscali di natura esecutiva.

Il Redditometro, che andrà a ritroso nel tempo fino alle dichiarazioni dei redditi del 2009 presentate nel modello 2010, interessa persone fisiche, dipendenti, pensionati, professionisti, commercianti, artigiani.

Il reddito del contribuente verrà valutato con un controllo sulla capacità di spesa personale.

Vengono quindi monitorati abitazioni, mezzi di trasporto, istruzione dei figli, attività sportive, cura personale della persona, investimenti immobiliari, assicurazioni e contributi volontari.

 

In presenza di un sostanziale anomalia tra il reddito dichiarato e quello stimato, con il nuovo redditometro, il contribuente verrà selezionato per un eventuale accertamento definito "sintetico".

 

Per effettuare l'accertamento si utilizzerà lo spesometro che ricostruisce il reddito del contribuente sulla base delle spese effettive.

L'Agenzia delle Entrate utilizzerà tutte le informazioni acquisite e potrà anche richiedere al contribuente di dare un resoconto più completo per avere un quadro chiaro della situazione tributaria.


Se la differenza tra il reddito accertato e quello dichiarato è superiore al 20%, si potrà procedere con il predetto accertamento, tuttavia l'Agenzia delle Entrate è obbligata a convocare il contribuente per dare il via ad un "accertamento con adesione" cioè per discutere con lui e sentire le sue ragioni.

 

Il contribuente sarà messo nelle condizioni di poter dichiarare ad esempio altre fonti di reddito non provenienti dalla propria attività, eventuali prestiti, eredità, interessi da fondi monetari, e in questa fase potrebbe chiudersi a favore del contribuente.

In caso contrario l'Agenzia delle Entrate può procedere con l'emissione dell'atto di accertamento e proseguire nella richiesta di eventuale pretesa tributaria.

 

A disposizione per ogni chiarimento. Non esitate a contattarci per ogni ulteriore esigenza. Cordialità.

 

 

 

Aldo Massimo Rossi

                                                              

Dottore Commercialista – Revisore Contabile

 

                     

Studio Focus - Dottori Commercialisti
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